giovedì 20 maggio 2010

Leggete, leggete. Sarete più liberi.

Il post di oggi prende le mosse da un articolo comparso su Repubblica del 3 maggio. Si tratta di un'anticipazione del saggio di Michèle Petit, Elogio della lettura, edito da Ponte alle Grazie.
"Se l'esperienza della lettura continua ad avere un senso per tante donne e [...] tanti uomini, per bambini e adolescenti, [...] è a mio parere prima di tutto perché per loro leggere costituisce un ambito privilegiato in cui elaborare un universo interiore e quindi, di riflesso, per relazionarsi con l'universo esteriore; prima di tutto perché la lettura permette di dar forma alle loro esperienze, di attribuirvi un significato. [...] Non che essa sia in grado di porre rimedio a tutto - pensarlo sarebbe un'ingenuità - ma di certo contribuisce a dare forma alle pulsioni distruttive, a elaborare pensiero, a regalare quella libertà in più che serve per spingersi oltre i sentieri tracciati dal destino."
Ed è a proposito di "spingersi oltre i sentieri tracciati dal destino" che ho il piacere di ricordare l'uscita del recente saggio di Eva Cantarella, Sopporta, cuore..., intervenuta alcune settimane fa a Linea Notte su RaiTre: «anche Ulisse sa che alla volontà degli dèi è difficile sottrarsi per spingersi», appunto, oltre i sentieri tracciati dal destino. «Ma sente di poter scegliere la sua strada, se vuole: quella scelta è la storia di una faticosa presa di coscienza, una fondamentale, lunga e difficile conquista del pensiero, e una straordinaria "invenzione"».